Non chiedetemi perché ma, in Italia, conosco almeno 5 città che vengono costantemente paragonate a Seattle.
Catania è una di queste: la fiorente scena musicale degli anni ’90, figlia degli exploit di Carmen Consoli e Mario Venuti, ha sicuramente contribuito a cementare il parallelismo.
Non credo però che, affinità “acustiche” a parte, il capoluogo siculo abbia punti in comune con la metropoli americana: un paio di giorni sono bastati per rendermi conto di quanto Catania sia splendidamente unica.
Se avete intenzione di farci un viaggetto, qui trovate qualche consiglio per spendere bene il vostro tempo…
In primis, SPINA DI PESCE.
Vagate, ragazzi: perdersi è impossibile. Catania, città di antiche origini greche, venne totalmente riprogettata dopo i terremoti del 1562/1663 e l’eruzione vulcanica del 1669.
In soldoni, significa che la pianta cittadina è estremamente semplice: molte piazze, viali ampi, struttura logica. I like it!
Da non perdere:
Seconda dritta: beatevi dell’intelligente recupero delle architetture antiche per mezzo di strutture moderne.
Che siano ponticelli sospesi o ingegnose cupole metalliche dipinte di colori sgargianti, gli architetti incaricati della ristrutturazione dei resti romani e medievali hanno fatto, a Catania, uno splendido lavoro.
Il Teatro Romano e l’ex Monastero dei Benedettini sono IMPERIDIBILI!
Certo, non è tutto rose e fiori: molte parti di Catania sono davvero degradate ma il fascino di questa città sta anche in questo. Meno sfacciata di Palermo, ha un’eleganza sottile ma sempre palpabile.
Punto tre: cibo, che siete pur sempre in Sicilia.
Arancini (ragù, prosciutto, al burro, con melanzane); pesce (grigliato, nella pasta, crudo); cannoli; cassate; cassatine; tamarindo; selz e limone… e via, in crescendo.
Anche una semplice brioscina della colazione, qui diventa una bombetta super farcita di rawtella al pistacchio.
I posti migliori:
Last but not least… a Catania fa caldino e c’è sempre il sole: volete mettere per me che vengo dalla fredda Bergamo?
Solo per questo, è il P A R A D I S O (no, non c’entra Tommaso dei The Giornalisti: Catania è una cosa bellissima… ANDATECI!)